
















AMERICA IN CIAO - DIARIO DI VIAGGIO
Giorno 0: ottobre 28, 2017
Non è mai successo di dover condividere attimi così lunghi in stile padre e figlio, a parte quando dormivo con lui e la mamma da piccolo, ma non ricordo…
Il Ciao, si quel coso con le ruote che si usava per andare a prendere il pane o per fare le gare davanti alla parrocchia, quel ciclomotore con i pedali, dei freni efficaci come una goccia di vino per far ubriacare un astemio. Quel mito che va piano, che è scomodo e che vibra più di una lavatrice in centrifuga, ma che ha fatto sognare generazioni di raggazzi/e… avete presente no? … Ecco noi ne abbiamo due e ci andiamo in America.
A dirla tutta non hanno ancora un nome, ci accontentiamo di chiamarli “mio” e “tuo” perché a distinguerli è solo la lettera iniziale sul parabrezza e la portata. Mio va ai 52 all’ora e porta i miei 70 chili e quelli dello zaino. Tuo va ai 48 e porta i 98 abbondanti e quelli del su… No, mi sa che glielo porto io. Consumano davvero poco, vanno davvero poco e non sappiamo se andranno.
D’ALTRONDE NON È BELLO PROGRAMMARE MOLTO, SIAMO DEI VIAGGIATORI, NON DEI TURISTI. IL BELLO STA NEL CONDIVIDERE UNA COSA PAZZESCA, A MOLTI CHILOMETRI DA CASA, CON SOLO TUO PAPÀ AL FIANCO.
Quando siamo insieme e ci fermano, la domanda più frequente è “ma chi vi segue?” e papà risponde “io seguo lui” e io replico “lui segue me”. Ah, ci sarà da ridere, mamma mia se ci sarà da ridere. Non so altro della nostra America in ciao a parte che ci va di farlo.
Se volete leggere tutto il diario di viaggio,
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È un progetto un po' fuori dal comune, ma speriamo vi sia piaciuto
e vi abbia appassionato quanto a noi. Grazie per averci dedicato un po' del vostro tempo
e se vi va di seguirci ci fa piacere!
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